Il policarbonato è un poliestere dell’acido carbonico. Gli studi su questo particolare poliestere iniziarono nel 1828, ma solo nel 1960 questo particolare polimero trova le prime applicazioni industriali. Le caratteristiche chimico fisiche del policarbonato lo hanno reso uno delle materie “plastiche” più utilizzate. I settori nel quale il policarbonato trova un impiego sono: l’ottica per la costruzione delle lenti degli occhiali sia da sole sia da vista, nell’elettronica per i computer e per i compact disc, nel campo delle costruzioni per coperture trasparenti , nel settore dei trasporti per la produzione di caschi e per le coperture dei fanali e molto altro ancora…
Ed il policarbonato trova impiego anche nella scultura… di Davide Dall’Osso. Come?
Si parte dalla realizzazione dell’opera in creta, la quale è successivamente “tradotta” in policarbonato, provenienti da scarti industriali.
Nelle mani dell’artista, la purezza della materia prima e la varietà delle cromie danno vita ad opere cariche di energia, forza e movimento. La fusione dei policarbonati permette a Davide di realizzare opere sospese di grandi dimensioni e leggerezza con trasparenze che rimandano al ghiaccio e al vetro fuso. Il suo lavoro sui policarbonati verte sulla possibilità/impossibilità di arrivare, attraverso la fusione, ad un grado zero della materia, alla ricerca di un vuoto dal quale il processo creativo possa rigenerarsi. Rifiutando di plasmare la materia, l’artista genera creature opalescenti che paiono scaturire da un doppio movimento di danza e stasi, sempre oscillanti tra passione e disperazione, e tra nascita, morte e rinascita.
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Polycarbonate is a polyester of carbonic acid. Studies on this particular polyester began in 1828, but it is only since 1960 that it finds its first industrial applications. The chemical and physical properties of polycarbonate material let it become one of the “plastic” ones longer used. The sectors in which it is mostly used are: the optics in the construction of glasses, either alone either by sight, electronics for the computer and for the compact disc, in the construction field for transparent roofs, in the field transport for the production of helmets and lamp covers, and much more…
And polycarbonate is also used in sculpture… David Dall’Osso. How?
He begins with the realization of the work in clay, which is then “translated” into polycarbonate, from industrial wastes.
In the hands of the artist, the purity of the raw material and the variety of colors give life to works full of energy, force and motion. The fusion of polycarbonates allows David to produce works suspended large and light with transparency that refer to the ice and to molten glass. His work on polycarbonates concerns the possibility/impossibility of arriving, through the merger, to a zero degree of the material, looking for a blank from which the creative process can regenerate. Refusing to mold the material, the artist generates opalescent creatures that seem to stem from a double dance movement and stasis, always oscillating between passion and despair, and between birth, death and rebirth.